Non conta quello che speravi ma conta quello che volevi,
ed io dalla vita volevo e speravo questo.

Sono figlio di artigiano decoratore, appassionato d’arte fin da bambino, curioso, sveglio e svelto forse troppo, dopo aver fatto la gavetta a stretto contatto con restauratori ed addetti ai lavori finito il tempo delle attese è giunto per me il momento di “aprire” la Piccola Bottega Artigiana. Era il 1995. La bottega d'arte e restauro nasce a Bibbona, antico borgo medievale, ricco di nuove e vecchie storie e per ognuna di queste ho rispolverato una parte di fascino dimenticato.

Oggi la Piccola Bottega Artigiana ha sempre il suo piccolo laboratorio ed ha aggiunto un grande show room dove regnano profumi sapori odori e sensazioni d’altri tempi… il profumo della cera d'api, l'odore delle essenze, la sensazione calda del legno vissuto, il colore delle terre naturali, la sensazione che l’antico è nuovo e che il vecchio è attuale.

La Piccola Bottega Artigiana restaura mobili,
oggetti antichi ed esegue decorazioni murali e lignee.

Nel tempo si è specializzata nella ricerca e restauro delle porte, portoni, ante, stipi e nicchie a murare, chiese e monili.
Restaurati in maniera estetico-conservativa, con le tecniche, i materiali e soprattutto la passione per trasformare l’ oggetto d'arte che rende unico l'ambiente in cui vive.
Si eseguono lucidature a tampone o pomaccio, laccatura con vernice all'acqua o gessatura per decorazione lignea, dorature a foglia e trattamenti antitarlo a mobili o palchi in legno.

La filosofia è eseguire un restauro completo a 360°. Oggi abbiamo aggiunto un’esclusività e particolarità: impagliamo sedie (seduta e schienale), poltrone, divanetti, bergère, duchesse, dormeuse, sgabelli e panchetti in qualsiasi tipo di impagliatura: paglia palustre o paglia di fiume, paglia di Vienna o incanniciata, corda intrecciata con disegno a dama.
Cartellonistica artigianale artistica: creiamo, curiamo, produciamo ed installiamo in stretta collaborazione con il cliente valutandone i disegni, in modo che il prodotto finale si avvicini il più possibile ad una metaforica "seconda pelle".